Tutto nasce con le dimissioni anticipate della seconda giunta Montali.
Breve racconto della storia.
Una parte del gruppo consiliare e della segreteria del PD chiaravallese aveva chiesto le dimissioni del Vicesindaco (sempre del PD). Poi ci sarà una spaccatura del gruppo di maggioranza che voterà contro la Sindaco e che provocherà l’espulsione dei componenti (tra cui l’allora segretaria di partito di Chiaravalle) e l’arrivo del commissario prefettizio.
Gli espulsi, daranno vita, con altri partiti che avevano sorretto la giunta Montali, a una lista civica realizzata prevalentemente contro il PD di Chiaravalle (oggi, molti di questi hanno dato vita ad una lista con gli stessi del PD che fecero cadere).
Noi di Sinistra Ecologia e Libertà nel 2013 a Chiaravalle proponemmo la stessa alleanza nazionale e cioè dare vita ad una lista denominata “Chiaravalle. Bene Comune”, come si era fatto per le elezioni politiche nazionali per le quali si era dato vita alla lista “Italia. Bene Comune” – candidando Luigi Bersani.
Si fanno le primarie tra Damiano Costantini e Giovanni Brandoni (assessore uscente del PD). Costantini vince le primarie e poi vincerà anche le elezioni. Prende così il via una amministrazione con quattro assessore del PD e con il gruppo consiliare denominato “Chiaravalle. Bene Comune”. L’amministrazione, avvalendosi del documento politico e programmatico che qualificava la lista (documento a mio avviso molto innovativo), da inizio alla storia di questi ultimi cinque anni.
C’è in quel partito chi non ha mai digerito il risultato delle primarie e ha dato il via a un interminabile conflitto che si è aggravato dopo alcune scelte amministrative non gradite. Basta porre attenzione agli argomenti del confitto per capire che il problema vero era la difesa di scelte amministrative passate.
Il PD per quattro anni e mezzo in consiglio comunale ha approvato sempre tutto ed è responsabile in toto della gestione; è stato così anche dopo che aveva dato vita al gruppo consiliare autonomo e minoritario (perché il grosso del gruppo non aderiva).
Così fino a quando si tenta di far cadere l’amministrazione comunale, sei mesi prima, Continua a leggere