intervento di Claudio Maderloni
Un saluto caloroso ai familiare delle vittime.
Autorità civile e militari, cittadine e cittadini alle associazione partigiane e d’arma,
dalla lettura della requisitoria al processo sui fatti che oggi noi vogliamo ricordare, tratta da “l’eccidio di Villamarzana”, eccidio eseguito dai fascisti della guardia nazionale repubblicana, riprendo parte del discorso del Pubblico Ministero che dice: “… Con il 25 luglio1943 il fascismo era morto di morte naturale a cagione di quei germi di malattia che ogni assolutismo per sua natura contiene in sé e dai quali è condotto a fine sicura; e il 25 luglio il popolo italiano s’era limitato in sostanza a proclamare il suo giubilo apertamente, totalmente, senza per altro ricorrere a vendette, a rappresaglie, a punizioni. Il giubilo del popolo era stato la condanna aperta del fascismo. Sennonché non valse il richiamo. Il fascismo credette di risorgere, e si rese recidivo in un crimine di lesa patria”.
Una riflessione su questo pensiero è d’obbligo.
Che cosa intendevano mantenere, quelli che diedero vita alla repubblica sociale italiana? Continua a leggere