In questi giorni tra di noi si parlava di come organizzare le primarie del centro sinistra ma in fondo tutti stavamo aspettando la sentenza che poteva portare Nichi Vendola a ritirasi dalle primarie: “…Se sarò condannato mi ritirerò dalla vita pubblica”aveva detto qualche giorno fa.
Questo significava non solo ritirarsi dalla competizione per la scelta del candidato premier del centrosinistra, ma anche rinunciare alla presidenza della Regione Puglia e alla carica di segretario nazionale di SEL.
E stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste.
Vendola, liberato dalla preoccupazione che l’opprimeva, si proietta ora nella battaglia delle primarie, e noi con lui ed anche a Chiaravalle dove avevamo già dato vita al Comitato “oppure Vendola”raccogliendo le firme.
L’iniziativa della raccolta delle firme è stata gradita dai chiaravallesi che hanno travato, oltre al foglio per la candidatura di Vendola, anche prospetti per la raccolta delle firme per la presentazione dei referendum sul ripristino nella sua formulazione originaria in tema di tutela in caso di licenziamenti dell’articolo 18 dello Statuto del Lavoratori, ed il ripristino dei diritti minimi e universali previsti dal contratto nazionale di lavoro (a sua volta abrogato dall’articolo 8 della manovra finanziaria del precedente Governo).
L’iniziativa di Vendola di firmare la carta di intenti con il Partito Democratico e con il Partito Socialista Italiano, mi ha trovato concorde sin dall’inizio ed è, secondo me, il punto di arrivo della strada intrapresa quando demmo vita a Sinistra Ecologia Libertà.
Con la scelta di aderire al comitato Oppure Vendola ho anche preso la decisione di ritesserarmi a SEL.
La scelta fatta da Vendola, confermata anche dalle ultime dichiarazioni dopo il voto siciliano, conferma quanto era chiara la linea politica nazionale; non mi fermeranno più le scelte locali in controtendenza con la linea politica ribadita anche nel l’ultimo consiglio nazionale.
La riproposizione di una sorta di sinistra arcobaleno è ormai superata; la creazione di un centrosinistra di governo è indispensabile: sono oggi più importanti e necessari gli argomenti da inserire nella discussione in quel contesto che guardare al passato.
Il ciclone neoliberista e l’evoluzione del sistema produttivo hanno modificato la vita dei lavoratori e li hanno cancellati dall’agenda della politica. Dobbiamo invece batterci perché i lavoratori ritornino protagonisti delle vicende della nostra Repubblica, che non può essere democratica se non è fondata sul lavoro.
Claudio Maderloni