Claudio Maderloni
è candidato Ds, nella lista dell’unione alle prossime elezioni politiche del 9/10 aprile 2006
Dare forza all’Unione, con una ottima affermazione dell’Ulivo alla Camera dei Deputati e dei Democratici di Sinistra al Senato per il domani dell’Italia e del nostro territorio.
Ad ogni tornata elettorale si dice e si scrive che queste sono elezioni importanti e bisogna darsi da fare. In questo caso, dopo cinque anni di governo del centro destra, tutti abbiamo la percezione che necessita dare all’Italia un governo diverso che si occupi veramente dei problemi della gente.
Questa campagna elettorale potrebbe essere facile perché sono sotto gli occhi di tutti i risultati delle false promesse fatte cinque anni or sono.
Allora la loro campagna elettorale si era basata sugli slogan: saremo tutti più ricchi, oggi l’economia italiana arranca mentre l’Europa comincia a camminare; saremo più sicuri ed invece l’ultima legge dice ai cittadini prendete le armi perché nessuno vi difende; più infrastrutture quale strumento necessario per lo sviluppo e, al contrario, si sono create società che tutto fanno tranne che realizzare infrastrutture (come insegna la quadrilatero Spa).
Oggi i trasporti sono insicuri e costosi, il tenore di vita della gente è peggiorato, le tasse sono state ridotte ai ricchi e i poveri sono aumentati, è sempre più difficile arrivare alla fine del mese (impossibile per chi ha uno stipendio solo).
La politica della casa è stata solo annunciata, come la questione dell’energia, mentre è dilagata la precarietà del lavoro (probabilmente l’unica promessa mantenuta).
Potremmo continuare su ogni argomento: a partire dagli affari privati del Presidente del Consiglio per arrivare alle questioni di vera e propria crisi istituzionale (con la legge sulla devoluzione ed il massacro della carta costituzionale) e alla illegittimità dell’operato di alcuni ministri (da Mattioli per lo scempio ambientale favorito dalla legge delega, al ministro Carderoli che provoca un vero e proprio incidente internazionale in un momento difficile di rapporto con il mondo islamico, al ministro Storace, che secondo le ultimi indagini risulta sospettato di assumere personaggi ambigui per spiare gli avversari politici). Per non parlare della famigerata finanza creativa del ministro Tremonti, sicuramente in sintonia con quel discorso sulla finanza che il presidente del Consiglio ha tenuto lo scorso anno nel quale parla della ingiustizia del pagamento delle tasse troppo alte per i ricchi dimenticando un sommerso di evasione che lievita a dismisura mettendo in difficoltà l’economia dell’intero Paese. E ultima, ma fondamentale, la problematica della pace e del coinvolgimento del nostro esercito in una guerra contro ogni dettato della costituzione.
Una campagna elettorale facile perché questi personaggi hanno massacrato il nostro Paese e i risultati sono sotto gli occhi di tutti; facile perché questa volta abbiamo un programma sottoscritto da tutti i partiti dell’Unione, programma capace di dare risposte reali alle esigenze dei cittadini italiani. Del Programma voglio citare la lotta all’evasione, il divieto del ricorso alla pratica dei condoni, il riconoscere un vantaggio fiscale ai redditi e non alle rendite, la restituzione del Fiscal Drag, il ripristino delle tasse di successione sui grandi patrimoni, l’abrogazione della “Moratti”(a partire dalla scelta anticipata dei percorsi formativi), gli investimenti in formazione e ricerca, la riduzione del cuneo fiscale di 5 punti (con uno sgravio per alleggerire i così detti oneri impropri); l’estensione a tutti i lavoratori (anche precari) dei diritti di base come maternità paternità malattia infortunio e diritti sindacali.
Non possiamo sopportare che l’Italia sia divisa. Riteniamo, al contrario, che la qualità della salute e dell’istruzione siano un bene comune il cui livello non deve dipendere dalla regione in cui uno abita.
La legge elettorale è stata cambiata e anche su questo dobbiamo riflettere con i cittadini: è stata cambiata non per aiutare la governabilità e migliorare il futuro dei cittadini ma solo perché potrebbe creare difficoltà a chi governerà nei prossimi anni, togliendo ai cittadini la possibilità di avere il proprio rappresentate di collegio (più vicino a loro e alle amministrazioni locali).
Queste sono solo poche cose del programma di 280 pagine dell’Unione ma, a mio parere, sufficienti per dire che è possibile fare una campagna elettorale che coinvolga tutti i cittadini onesti e che tutti possono fare la loro parte per ridare dignità al popolo italiano.
Il nostro partito ha fatto grandi passi in questi anni, oggi dobbiamo sentirci partecipi della campagna elettorale, per affermare una grande vittoria dell’Unione e di Prodi, dell’Ulivo alla Camera e dei Democratici di Sinistra al Senato per dare stabilità e concretezza alle nostre idee.
Claudio Maderloni
Chiaravalle, 15 marzo 2006
Claudio Maderloni
è candidato Ds, nella lista dell’unione
alle prossime elezioni politiche del 9/10 aprile 2006
Dare forza all’Unione, con una ottima affermazione dell’Ulivo alla Camera dei Deputati e dei Democratici di Sinistra al Senato per il domani dell’Italia e del nostro territorio.
Alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006 chiediamo alle elettrici e agli elettori di fare un bilancio di cosa è avvenuto nei cinque anni trascorsi con il governo di centrodestra e di valutare le proposte dell’Unione per far ripartire l’Italia.
Il centrodestra aveva promesso: la crescita del prodotto interno lordo del 2,2% all’anno; uno Stato più leggero e meno spesa pubblica; che saremo stati tutti più ricchi a partire dalle famiglie; infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali con un progetto di grandi opere, meno tasse per tutti e piena occupazione. Per fare una valutazione obiettiva – non di parte – assumiamo i dati forniti dalla Banca d’Italia alcuni giorni fa: in cinque anni la crescita dell’Italia è pari a zero, un disastro;il debito pubblico, rispetto al prodotto interno lordo, è salito al 106,4% bruciando tutti gli effetti virtuosi prodotti dal 1992 al 2000; il debito delle famiglie è raddoppiato rispetto a dieci anni fa; l’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori è scesa ulteriormente dello 0,4 nel 2005; un giovane lavoratore su quattro è precario e nel 2005 un giovane su due è precario; il reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati ha perso in cinque anni il 6,2% del potere di acquisto mentre, contestualmente, il Governo ha abbassato le tasse ai redditi più alti, ha condonato le esportazioni illecite dei capitali, esonerato la tassa di successione e donazione dei grandi patrimoni, e ha cancellato la restituzione del fiscal drag per chi vive del proprio lavoro o della propria pensione.
Nelle Marche e nella Provincia di Ancona il Governo si è mostrato ostile in ogni settore come nelle infrastrutture per le quali non è stato attuato concretamente alcun intervento. Il Porto Internazionale di Ancona non ha ricevuto investimenti, anzi quelli stanziati dal centrosinistra sono stati bloccati; tentato di declassare il Porto da rilevanza internazionale a valenza regionale. Per le ferrovie in cinque anni non è stato realizzato neanche un metro. In compenso sono stati tagliati numerosi collegamenti Intercity – Eurostar e regionali provocando gravi disagi per gli utenti, soprattutto pendolari, con vive proteste degli stessi. Per la viabilità non è stato realizzato nemmeno un metro di terza corsia sull’A14, neanche il casello di Montemarciano, bloccato il raddoppio della variante alla SS16 tra Falconara e Pontelungo, nessun intervento sul nodo viario di Ancona né sull’aeroporto regionale di Falconara. Inoltre il Governo ha bloccato i lavori già appaltabili dal 2002 sulla SS76 (e sulla SS77) per farli rientrare tra le opere realizzabili dalla Quadrilatero spa, definita da Bersani, già Ministro DS, “un imbroglio”. L’attuale Governo per mezzo della suddetta società vorrebbe far pagare ai cittadini umbro-marchigiani, il costo della realizzazione delle strade statali. Inoltre i singoli cittadini dovranno pagare la “tassa Baldassarri” versando l’ICI non ai Comuni ma alla Quadrilatero spa.
Noi diciamo no alla tassa sullo sviluppo delle Marche e sui marchigiani e proponiamo la realizzazione delle strade necessarie in tempi certi, a costi giusti e senza le tasse occulte del centrodestra. Noi dobbiamo fare una campagna elettorale all’insegna della verità. Non può essere consentito a nessuno del centrodestra di continuare a mentire spudoratamente e ad assistere passivamente alle promesse della “finanza creativa” di Tremonti, responsabile del dissesto finanziario dei conti pubblici.
Noi sosteniamo proposte serie, fattibili e concrete affinché l’Italia possa ripartire:
investire in formazione e ricerca, diminuire le tasse sul lavoro a tempo indeterminato e ridurre il lavoro a tempo determinato garantendo ai precari i diritti di base: maternità, ferie, malattia, infortunio, pensione, associazione sindacale;
contrastare l’evasione fiscale affinché tutti paghino e quindi paghino meno tutti; applicare riduzioni fiscali sui redditi e sulla produzione e non sulle rendite finanziarie e speculative; tutelare i diritti dei risparmiatori che oggi pagano sui conti correnti il 27% di imposte; dare sostegno alle famiglie non con bonus una tantum, ma con misure di accompagno dalla nascita fino ai 18 anni di età;
sostenere la battaglia referendaria contro lo stravolgimento della Carta Costituzionale perché diritti come salute, istruzione, sicurezza, servizi sociali non possono dipendere dalla ricchezza relativa della Regione in cui si vive, ma devono essere garantiti a tutti con equità dallo Stato. Particolare attenzione va rivolta alle nuove povertà e alle persone diversamente abili e non autosufficienti, che non devono gravare sulle famiglie ma avere il sostegno di tutta la collettività.
chiedere la modifica della legge sulle pensioni, della legge 30, della legge Moratti e la cancellazione delle leggi vergogna, ad personam, approvate dal centrodestra e il recepimento delle norme sul conflitto d’interessi. Nel corposo programma dell’Unione vengono affrontati altri temi su cui ognuno di noi e di voi potranno ritrovarsi e sostenerli per ridare fiducia e dignità al popolo italiano.
Da parte mia continuerò, come ho sempre dimostrato in questi anni, ad impegnarmi affinché il coinvolgimento e la partecipazione siano strumenti essenziali per il governo del Paese.
Ognuno di voi potrà contribuire per dare all’Italia, alle Marche, alle Amministrazioni Comunali e alla Provincia di Ancona, governi stabili per rilanciare il Paese e assicurare il futuro alle nuove generazioni. Occorre essere partecipanti attivi alla campagna elettorale per affermare la vittoria dell’Unione e di Prodi, votando la lista dell’Ulivo alla Camera e la lista DS al Senato.
Buon lavoro e buon successo per l’Italia che vogliamo.
Claudio Maderloni
Ancona, marzo 2006
Claudio Maderloni
è candidato Ds, nella lista dell’unione
alle prossime elezioni politiche del 9/10 aprile 2006
Risposta al comitato “salviamo la Costituzione”
Caro Aroldo,
Ti ringrazio per il sollecito ad un impegno in difesa della Costituzione, condivido le Vostre preoccupazioni, e il mio impegno continua come ho già fatto da quando il centrodestra ha iniziato la destrutturazione della Carta Costituzionale.
In riferimento alle Vostre richieste posso affermare che:
- mi dichiaro favorevole alla Vostra iniziativa , avendo sottoscritto personalmente e fatto sottoscrivere la richiesta di Referendum;
- questa battaglia democratica è oggetto di discussione in ogni mio intervento per la campagna elettorale;
- mi impegnerò come eletto o no a collaborare con Voi nella campagna Referendaria, assicurando fin da ora la mia più ampia disponibilità.
Claudio Maderloni
On. Claudio Maderloni
camera dei deputati
SEMINARIO ORVIETO: Partito Democratico
LETTERA APERTA COMPONENTI DIREZIONE DS E PARLAMENTARI:
NOI NON CI SAREMO
In relazione al Seminario di Orvieto previsto per il fine settimana, un gruppo di parlamentari (deputati, senatori, europarlamentari) e di componenti la Direzione Nazionale DS (esponenti della Sinistra DS ed Ambientalisti) hanno sottoscritto la seguente lettera aperta:
Noi non ci saremo.
Noi, che abbiamo fiducia nell’alleanza democratica di centrosinistra, e abbiamo contribuito al suo successo elettorale; che ci siamo assunti responsabilità istituzionali e di governo; che sosteniamo con forza il governo presieduto da Romano Prodi: noi non saremo al seminario di Orvieto “per il partito democratico”,
Non possiamo accettare che gli stati maggiori si facciano interpreti – senza chiare verifiche democratiche – della volontà popolare, e in nome e per conto dei militanti e degli elettori, procedano alla fusione tra DS e Margherita.
Non possiamo accettare che nasca un partito che non contenga, né nel nome né nel simbolo, le parole “sinistra” e “socialismo”.
Non possiamo accettare che resti irrisolta la questione cruciale della sua collocazione europea ed internazionale.
Perciò di qui in avanti non condivideremo passi di un cammino che porta ineluttabilmente al fatto compiuto, per lasciare agli iscritti la sola possibilità di ratifica finale, quando tutto sarà stato già deciso senza e prima di un congresso, di una partecipazione e di una decisione democratica.
Per questi motivi, di metodo e di merito, non ci saremo.
Il Progresso n.1 – 9 gen 2008 Ai lettori e alla redazione de “il Progresso” i più sinceri auguri per un buon 2008.A Finanziaria approvata guardiamo avanti con più ottimismo, per le novità positive, consapevoli però che molti problemi restano ancora aperti e i redditi di troppe famiglie non garantiscono ancora una vita dignitosa.Il Governo Prodi ha iniziato ad operare in una situazione gravissima: economia ferma, debito pubblico altissimo. E’ bene ricordarlo! Negli anni del governo Berlusconi, precariato, ambiente e condizione dei lavoratori, sono stati temi rimossi dall’agenda politica. Oggi sono tornati al centro dell’attenzione, insieme a quelli della sicurezza nei posti di lavoro e dei bassi livelli salariali. La Finanziaria ha iniziato ad occuparsi degli svantaggiati, ma non è sufficiente. Dopo aver dato molto alle imprese (cuneo fiscale, irap, ecc.) ora si deve operare per tutelare il salario dei lavoratori, con la riduzione delle tasse ma anche guardando ai profitti.Il 5 maggio scorso, la Sinistra DS ha dato vita al movimento “Sinistra Democratica – per il Socialismo Europeo”. Anziché lo scioglimento dei DS per dare vita ad un altro partito (il PD) equidistante tra impresa e lavoro, i fatti dimostrano che serve una Sinistra Unita, che guarda al socialismo europeo, assume l’ambiente come questione strategica per il futuro, s’impegna contro ogni precariato, afferma la scelta laica e difende le libertà individuali, promuove la libertà di ricerca scientifica contro ogni intolleranza e oscurantismo.Sinistra Democratica è presente nel Parlamento europeo e nazionale, in tante Regioni, Province e Comuni, nei territori, dove – con PRC, PdCI e Verdi – ha costruito coordinamenti e portavoce unitari. Molte le iniziative su lavoro, sicurezza sociale, diritti civili, ambiente e pace. Battaglie indispensabili, dopo la scelta del PD di collocarsi sempre più al centro dello schieramento politico, con evidenti tensioni e contraddizioni.L’ 8-9 dicembre da SD, PdCI, Verdi e PRC è nata “La Sinistra – L’Arcobaleno”, una grande alleanza unitaria della sinistra. Questa è la sfida che il 2008 ci pone. Possiamo farcela, insieme a chi, in questi anni, non ha mollato; a chi, invece, deluso, ha abbandonato la politica; con chi ha scelto i movimenti e l’associazionismo civile; con chi pensa che in Italia e in Europa ci sia ancora bisogno di una Sinistra politica e sociale, forte e con cultura di governo, capace cioè di incidere sulle scelte che riguardano l’intera società, assumendo però il punto di vista e l’interesse delle componenti socialmente più deboli.Non abbiamo molti mezzi, spesso siamo discriminati dai mass-media, ma siamo in campo con l’impegno di sempre, fiduciosi e incoraggiati dai tanti gesti di simpatia e sostegno che riceviamo nelle nostre iniziative. Anche per questo ringrazio “il Progresso”.On. Claudio Maderloni – Deputato di Sinistra Democratica – pSE.
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La Quadrilatero dal Parlamento
da:
Il Progresso di Fabriano – ottobre 2006
Vorrei fare il punto della situazione circa la recente attività parlamentare sulla questione Quadrilatero.
Già il 30 maggio 2006 avevo presentato una interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture, circa la farsesca ed elettoralistica inaugurazione dei cantieri della Quadrilatero Spa, da parte del Vice Ministro uscente On. Mario Baldassarri. In questa sede, avevo chiesto la chiusura della società e l’avvio di un percorso trasparente per la necessaria costruzione di infrastrutture nelle Marche.
Il Ministro DI Pietro, dopo aver acquisito tutte le notizie, ha risposto giovedì 20 luglio, attraverso il sottosegretario Tommaso Casillo, in sede di Commissione Trasporti, che avrebbe riferito in merito, dopo aver compiuto i necessari accertamenti.
Anche il 3 agosto, stessa sede, il Sottosegretario Meduri rispondeva in tal senso, ad una interrogazione dell’On. Bocci.
Ultima tappa, mercoledì 11 ottobre, in Aula, dove è stata discussa un’interrogazione per richiedere il commissariamento della Quadrilatero Spa., per gli ormai ben noti motivi.
Il Ministro Di Pietro ha risposto che si sta procedendo all’acquisizione, da parte dell’ANAS, della residua quota del 49% della Società, attualmente detenuto da Sviluppo Italia. Naturalmente, questo comporterà, anche, il rinnovo degli organi societari, con la nomina di un amministratore unico, dotato di ampi poteri.
Finalmente, si può ragionevolmente pensare che, questa triste vicenda, piena di lati oscuri, potrà avere una felice conclusione, con l’azzeramento delle “strutture creative” di berlusconiana memoria, e l’avvio di cantieri per le necessarie infrastrutture.
Claudio Maderloni
Seduta n. 44 del 28/9/2006
Resoconto stenografico dell’Assemblea
Seduta n. 44 del 28/9/2006
Iniziative per la dichiarazione dello stato di calamità a favore dei comuni della provincia di Ancona colpiti da una violenta precipitazione il 16 settembre 2006 – n. 2-00136)
PRESIDENTE. L’onorevole Maderloni ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00136 (vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti sezione 4).
CLAUDIO MADERLONI. Signor Presidente, voglio illustrare la mia interpellanza, soprattutto in considerazione del fatto che quanto detto poc’anzi dal sottosegretario mi preoccupa. I parlamentari delle Marche, Morri, Lion, Galeazzi, Vannucci, Cesini, Merloni, Ricci, Ciccioli e Quartiani, indipendentemente dalle loro posizioni politiche, hanno sottoscritto questa interpellanza perché ciò che è accaduto il 16 settembre scorso è stato particolare.
Nei comuni di Osimo, Castelfidardo, Camerano e Offagna, in provincia di Ancona, si sono riversati 80 litri di acqua per metro quadrato, ovvero 15 milioni di metri cubi di acqua in 2 ore, una vera e propria bomba d’acqua, che si è riversata sui quattro comuni della provincia. Oltre ai disagi per i cittadini, l’ondata di fango e acqua ha provocato danni ingentissimi alle strutture pubbliche, alle scuole, alle strade, alle linee e alle stazioni ferroviarie, alle imprese private, industriali, artigianali, commerciali ed agricole ed anche ad alcuni gioielli architettonici.
Il 17 settembre 2006 si è recato nella zona il responsabile della Protezione civile nazionale, il quale ha preso atto della gravità della situazione (4 comuni e 170 aziende in ginocchio, oltre duemila dipendenti che rischiano di perdere il lavoro, danni per milioni di euro, decine di famiglie evacuate) e ha dichiarato che avrebbe chiesto al Governo di proclamare lo stato di calamità.
Il 18 settembre anche il presidente della giunta regionale delle Marche, Giammario Spacca, e il presidente dell’amministrazione provinciale, Enzo Giancarli, con tutti gli esecutivi, unitamente ai sindaci, hanno richiesto l’intervento straordinario.
Devo rilevare la tempestività del Governo, il quale già il 22 settembre ha emanato il decreto di dichiarazione dello stato di emergenza fino al 30 settembre, in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche che si sono verificate, come è stato poc’anzi ricordato, in Liguria, Marche e Veneto.
Lo stesso giorno, durante il sopralluogo nelle zone colpite, il Governo ha dichiarato ufficialmente il varo del decreto e l’imminente emanazione, già nella settimana successiva, della conseguente ordinanza, con i primi stanziamenti per gli indennizzi.
Circa l’ordinanza, lo stesso Bertolaso ha spiegato che si tratta di un provvedimento – cito testualmente – che «mima» l’efficacia di un decreto-legge: sarà immediatamente esecutivo e renderà disponibili degli stanziamenti ancora da quantificare. Essi serviranno per iniziare a conferire i primi indennizzi a coloro i quali hanno perso veramente tutto; il fondo di garanzia sarà integrato. Inoltre, egli ha ribadito la necessità di confronti a distanza di due settimane, dove farà il punto della situazione per avere stime più precise dei danni subiti.
Occorre segnalare a questo proposito l’avvio di numerose iniziative a cura di amministrazioni locali, sindacati, associazioni di categoria e di volontariato per consentire alle zone colpite di risollevarsi quanto prima e la creazione di team di periti per la rilevazione e la stima dei danni e la formulazione di richieste alla regione.
Il lavoro di tanti imprenditori e di tanti operai per ripulire e rimettere in funzione, per quello che è possibile, i macchinari è stato veramente importante. Nel frattempo, però, ulteriori danni si vanno ad aggiungere alla già grave situazione, come cedimenti di mura di rilievo storico e chiusure di edifici a scopo precauzionale.
Chiediamo che questo intervento sia il più rapido e strutturale possibile, perché quel distretto deve tornare a vivere e riprendere la sua funzione – lo dico veramente con forza -, perché è il cuore economico di tutta l’area. Le piccole aziende colpite sono il motore dell’economia di tutta la provincia (importanti nel settore agricolo le aziende vitivinicole). Dalla rapidità degli interventi e dalla loro qualità dipenderà la ripresa dello sviluppo.
Abbiamo deciso di mantenere ferma questa interpellanza non solo per sollecitare il suddetto intervento, ma anche perché, purtroppo, a distanza di pochi giorni si è verificata una nuova emergenza, provocata ancora da una pioggia intensa e prolungata, che ha creato un ulteriore stato di emergenza e che questa volta ha colpito anche i comuni di Falconara, Chiaravalle, Camera Picena e la Valle dell’Esino. Anche qui seri sono stati i danni alle aziende e alle infrastrutture: la chiusura temporanea dell’aeroporto e della linea ferroviaria ha creato nuovi sfollati, provocando perdite di posti di lavoro. Non solo si è aggravata la situazione dove già vi erano difficoltà, ma è stata colpita anche un’altra realtà fondamentale per la provincia di Ancona.
Le chiedo dunque, signor sottosegretario, a nome della popolazione e delle amministrazioni coinvolte, di offrire ulteriori certezze a questa zona. Abbiamo bisogno, infatti, di far giungere ai nostri cittadini, attraverso i sindaci, l’amministrazione provinciale e la regione, finanziamenti certi e duraturi, perché l’area in questione deve essere adeguatamente «curata».
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, in effetti gli interpellanti hanno compiuto una ricostruzione molto puntuale della grave situazione che si è verificata, tra il 14 e il 17 settembre – in particolare, il 16 -, dopo il violento nubifragio che ha interessato la provincia di Ancona e, soprattutto, i comuni di Camerano, Castelfidardo, Offagna ed Osimo, nei quali, in pochissime ore, il rovescio si è dimostrato particolarmente intenso.
A seguito di ciò, la regione Marche, con nota del 22 settembre 2006, ha richiesto lo stato di emergenza, ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 225 del 1992. L’intensa precipitazione ha causato l’interruzione della strada statale n. 16 e della linea ferroviaria Ancona-Pescara, nonché allagamenti di abitazioni, negozi, laboratori artigianali ed opifici industriali.
Sono stati rilevati, inoltre, danni consistenti alle infrastrutture pubbliche, nonché la distruzione di diversi beni mobili, quali autovetture e macchinari. Per quanto riguarda il comparto produttivo, sono stati in effetti particolarmente danneggiati e resi inutilizzabili le scorte di produzione ed i prodotti finiti pronti per la distribuzione.
Il capo del Dipartimento della protezione civile, il 17 ed il 22 settembre, si è recato personalmente nelle zone colpite dall’alluvione ed ha tenuto un incontro, presso il centro operativo comunale di Cosimo, con la popolazione e con i rappresentanti delle attività produttive danneggiate. Al predetto incontro hanno partecipato anche la regione, la provincia di Ancona ed i sindaci dei territori comunali interessati, i quali hanno rappresentato la necessità di realizzare interventi urgenti, che permettano il ritorno alle ordinarie condizioni di vita.
Segnalo, inoltre, che presso lo stesso centro operativo comunale si è recato anche il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevole Rutelli, il quale ha ufficialmente informato la popolazione del riconoscimento dello stato di emergenza, avvenuto, in modo immediato, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 settembre 2006 e con il quale viene confermato il massimo impegno del Governo per il superamento delle difficoltà manifestate dagli imprenditori e dall’intera popolazione.
Si fa presente, infine, che è in corso di ultimazione l’ordinanza di Protezione civile relativa ai primi interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza, che verrà firmata quanto prima dal Presidente del Consiglio dei ministri.
PRESIDENTE. Il deputato Maderloni ha facoltà di replicare.
CLAUDIO MADERLONI. Signor Presidente, i deputati marchigiani sono presenti in quest’aula (mi riferisco agli onorevoli Ciccioli e Cesini) per sottolineare con forza questa richiesta, che ci sta molto a cuore.
La situazione che lei ha descritto, signor sottosegretario, è quella che ho evidenziato anch’io. Siamo d’accordo, ma speriamo che non passi troppo tempo, poiché vi è l’esigenza che le nostre amministrazioni comunali, la provincia e la regione dispongano di elementi certi per aiutare, in primo luogo, quelle imprese che, in questi giorni, fanno di tutto per ripulire i propri locali e cercare di riprendere l’attività. Esse hanno rappresentato, attraverso le loro organizzazioni di categoria, la necessità di avere certezze in tempi celeri.
Sono dunque soddisfatto perché ho capito l’impostazione e la rapidità data dal Governo, ma ancora una volta le chiediamo rapidità e certezza riguardo alla questione economica affinché la zona possa tornare a rivivere.
Un nuovo rapporto fra Stato e realtà locali
da:
Aprile on-line, 01 dicembre 2006
“Osservatorio Regioni – Il 30 novembre sono state presentate le proposte della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, ANCI, UPI e UNCEM per l’attuazione del titolo V della Costituzione, relativo al federalismo”.
Giovedì 30 novembre, si è svolta una conferenza stampa a Palazzo Chigi, in cui regioni, province, comuni, comunità montane, attraverso i loro massimi rappresentanti, hanno presentato le proposte al Governo circa l’attuazione del famoso Titolo V della Costituzione, quello del federalismo, per intenderci.
Presenti Domenici (ANCI), Borghi (Uncem), Melilli (Upi,) ed Errani (Regioni), a testimoniare, come più volte sottolineato durante la conferenza stampa, il carattere unitario della proposta e il nuovo spirito di conciliazione che, d’ora in poi, dovrà ispirare i rapporti tra Stato e Autonomie territoriali.
Basta con i conflitti di competenza e i ricorsi alla Corte Costituzionale, costretta, con le sue decisioni, ad assumere funzioni quasi legislative per colmare le lacune normative. Inizia l’era della collaborazione, della necessaria definizione puntuale delle funzioni di ciascuno, nel rispetto delle multiformi realtà territoriali, ma soprattutto al fine di attuare in pieno quel federalismo fiscale tanto agognato, seppure bilanciato da un valido sistema di perequazione.
Occorre, infatti, non dimenticare le diversità regionali e rispettare il principio imprescindibile della solidarietà. Esistono già numerose iniziative legislative, prima fra tutte il disegno di legge delega per l’adozione della cosiddetta “Carta delle Autonomie”, al fine di avviare il processo di riforma del sistema amministrativo, volto a semplificare e razionalizzare i livelli istituzionali e l’assetto delle funzioni . L’attuazione degli articoli 114, 117, 118 e 119 della Costituzione, in maniera concertata e partecipata, dovrebbe portare numerosi benefici ai cittadini, eliminando l’ormai cronica ridondanza della burocrazia amministrativa, dovuta al sovrapporsi delle funzioni ai vari livelli istituzionali. Il cittadino deve poter sapere in maniera chiara CHI fa COSA, ma soprattutto, con la piena attuazione dell’art. 119, deve poter vedere la relazione fra contributi e servizi.
Oltre i tecnicismi, se alle parole seguiranno i fatti, i vantaggi potrebbero essere numerosi. Con la sistematica applicazione dei principi di adeguatezza, sussidiarietà e differenziazione, i cittadini potrebbero ottenere lo snellimento e la velocizzazione dei procedimenti amministrativi, la trasparenza, e, in alcuni casi, con il riordino dell’imposizione fiscale, anche un risparmio. L’attuazione del federalismo fiscale, infatti, individuando precisamente i soggetti a cui vengono attribuite le funzioni e, di conseguenza, le adeguate risorse, potrebbe portare a un alleggerimento della pressione fiscale complessiva. Questa è la notizia.
Claudio Maderloni *Deputato de L’Ulivo, membro della Commissione Agricoltura
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/01854
Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 256 del 12/12/2007
Firmatari
Primo firmatario: MADERLONI CLAUDIO
Gruppo: SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO
Data firma: 12/12/2007
Elenco dei co-firmatari dell’atto |
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Nominativo co-firmatario |
Gruppo |
Data firma |
AURISICCHIO RAFFAELE | SINISTRA DEMOCRATICA. PER IL SOCIALISMO EUROPEO | 12/12/2007 |
Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 12/12/2007
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/12/2007
Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-01854
presentata da CLAUDIO MADERLONI mercoledì 12 dicembre 2007 nella seduta n.256
MADERLONI e AURISICCHIO. –
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
– Per sapere – premesso che: il Consiglio dei Ministri UE il 26 giugno 2003 introduceva nella PAC il disaccoppiamento degli aiuti comunitari in uno con la modulazione degli aiuti e la condizionalità fino al 2013;
il compromesso di Lussemburgo del 22 aprile 2004 stabiliva per il settore tabacco la possibilità per gli Stati membri di fissare un disaccoppiamento parziale cui l’Italia ha aderito fissando la parte accoppiata degli aiuti nella misura del 60 per cento e svincolando la produzione per il restante 40 per cento;
dal 2010 gli aiuti al settore tabacco saranno trasferiti al secondo pilastro nei PSR realizzando di fatto la fine di ogni aiuti alla produzione;
in Italia il settore tabacchicolo e la sua filiera danno lavoro a circa 130.000 persone;
il disaccoppiamento degli aiuti anche se solo parziale ha determinato una forte riduzione della produzione;
in Puglia ove il disaccoppiamento è stato totale la produzione è scomparsa con gravi ricadute negative in termini sociali, occupazionali ed economici;
occorre dare elementi di certezza ai produttori ed alle altre componenti della filiera produttiva, eventualmente attraverso lo spostamento della fase transitoria (prevista per il 2010) oltre che garantire i produttori su quanto produrre e a quali produzioni -:
quali iniziative intenda assumere per chiedere all’Unione Europea la proroga della fase transitoria attualmente in vigore almeno fino al 2013 anche attraverso il coinvolgimento degli altri Paesi produttori di tabacco in Europa;
se e quali intese siano state sottoscritte o in corso di sottoscrizione con le Manifatture del tabacco al fine di dare certezze sulle quantità da produrre per il mercato (sigarette, sigari, trinciati eccetera) sia sul riconoscimento dei costi di produzione fortemente levitati a causa degli aumenti di prezzo per carburanti, concimi, antiparassitari e manodopera.
(5-01854)
CAMERA DEI DEPUTATI – XV LEGISLATURA
Resoconto della XIII Commissione permanente (Agricoltura) 15/01/2008
5-01854 Maderloni: Iniziative in favore del settore dei tabacchi.
Il sottosegretario Stefano BOCO risponde all’interrogazione in titolo.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento alle problematiche oggetto dell’interrogazione preme evidenziare che la sottoscrizione delle intese con le Manifatture del tabacco esula dalla competenza dell’Amministrazione.
La riforma del settore tabacco approvata con il Regolamento (CE) n. 864/2004 di modifica del Regolamento (CE) n. 1782/2003, stabilisce che nel periodo transitorio 2006-2009 venga concesso anche un sostegno alla produzione del tabacco (parte accoppiata dell’aiuto).
L’Amministrazione, consapevole che il mantenimento della parte accoppiata dell’aiuto oltre che essere una condizione fondamentale per la sopravvivenza della produzione dei tabacchi italiana, rappresenta, altresì, un elemento importante ai fini occupazionali dell’intero settore tabacchicolo, ha elaborato una strategia generale per il settore, diretta ad ottenere, in sede comunitaria, la proroga del regime dell’aiuto accoppiato fino al 2013, in analogia con altri settori già riformati e che hanno mantenuto tale facoltà.
In tale quadro, in data 17 dicembre 2007 è stata firmata dalla maggior parte degli Stati membri europei produttori di tabacco una lettera indirizzata alla Commissaria all’Agricoltura volta ad ottenere la riapertura della trattativa comunitaria.
In questa fase, infatti, l’Italia ha assunto il ruolo di capofila delle istanze europee del settore, coinvolgendo gli altri Paesi membri produttori in azioni comuni volte ad ottenere dalla Commissaria all’agricoltura Mariann Fischer Boel la proposta di regolamento contenente la proroga auspicata.
Non si dimentichi, però, che nell’ambito del negoziato, l’impegno del Governo a tutela della produzione del tabacco non appare privo di ostacoli, attesa l’ostilità di molti Paesi membri non produttori nei confronti del sostegno ad un prodotto ritenuto dannoso per la salute.
Claudio MADERLONI (SDpSE), replicando, osserva che la sua interrogazione pone due distinte questioni.
Il Governo non ha fornito risposta in merito alle intese con le manifatture del tabacco, volte a dare certezze sulle quantità da produrre e sul riconoscimento degli aumentati costi di produzione. Al riguardo, vista la rilevanza della questione, invita il Governo a far pervenire ulteriori elementi di informazione.
Quanto alle iniziative da assumere in sede europea per la proroga del regime dell’aiuto accoppiato, ringrazia il Governo per l’impegno manifestato. È consapevole delle difficoltà che insorgono in proposito, ma invita a proseguire con energia su questa strada, vista la necessità di offrire maggiori garanzie ad un settore che coinvolge 10 mila aziende, che occupano 80 mila lavoratori.
Marco LION, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.