Riporto alcuni  passaggi del documento approvato dalla direzione nazionale, che mi hanno convinto.

Condivido sia l’analisi sulla situazione politico-economica nazionale e internazionale, che la proposta politica avanzata.

L’analisi e la proposta  indicano (anzi ribadiscono), la natura e la linea politica di Sinistra Ecologia Libertà.

 

 

……………Sono stati i processi di progressiva privatizzazione, la sottrazione sistematica dei beni comuni alla collettività, le crescita della precarietà e l’attacco sistematico al potere di coalizione dei lavoratori e ai loro diritti a produrre le condizioni materiali nelle quali si è sviluppata la crisi. L’attenzione è concentrata solo sullo spread, sulle tendenze dei mercati finanziari, mentre si ignora la crescita della disoccupazione, della precarietà e dell’incertezza sociale. Intanto, pochi e spietati speculatori hanno utilizzato, senza regole e del tutto spregiudicatamente, tutti gli strumenti della finanza moderna per accumulare enormi profitti. Le ondate speculative hanno colpito i  debiti sovrani mettendo a rischio le economie di interi paesi fin nel cuore dell’Europa.Le risposte alla crisi da parte delle leadership europee, a partire dall’egemonia esercitata dalla cancelliera Merkel, sono state sbagliate e subalterne. Non si è agito per impedire i meccanismi finanziari speculativi. Uno degli effetti collaterali di tale subalternità è stato quello della crescita a dismisura di fenomeni illeciti, fino ad un ingresso, sempre più massiccio, di capitali criminali e mafiosi nella finanza mondiale. Nello stesso tempo, il modello sociale europeo è stato messo sotto accusa e falcidiato, a partire dall’Italia, da scelte che non ne hanno riconosciuto né l’importanza storica né la decisiva funzione di coesione sociale e di sviluppo civile ed economico. Per di più, in questo quadro, mentre non è presente l’attenzione alla minaccia crescente di crisi ecologica, non si è colta la straordinaria opportunità che la conversione ecologica dell’economia rappresenta, non solo come risposta obbligata a quella minaccia, ma come strumento efficace per ridare stabilità all’impianto economico e produttivo……………………………

……….Il nostro paese vive una stagione tra le più difficili della sua storia. Sono peggiorate le condizioni di ampie fasce della popolazione e il governo Monti ha utilizzato il paradigma dell’emergenza per imporre politiche recessive e procicliche. L’equità non si è vista in nessuno dei provvedimenti fin qui votati dal Parlamento. La crescita economica, che i “tecnici” si ostinano a declinare senza aggettivi, rimuovendo tutto il tema della riconversione ecologica dell’economia e della società, si profila come una azione propagandistica e sbagliata negli obiettivi che individua. Lavoro e ben vivere per tutti possono essere gli assi di un programma che si inserisca in grandi progetti da proporre   anche   in   sede   europea:   energie   pulite   e   rinnovabili,   riqualificazione   urbana, ristrutturazione  delle  reti  dei  trasporti  delle  persone  e  delle  cose,  innovazione  dei  processi produttivi, sviluppo delle nuove tecnologie, ristrutturazione delle produzioni con abbattimento degli inquinanti ed uso efficiente delle risorse fisiche, difesa del suolo, agricoltura che salvaguardi la sicurezza alimentare e il controllo del territorio, valorizzazione dei beni culturali e del paesaggio, prevenzione sanitaria………..

………..Siamo nel paese che vuole sostituire Cinecittà con un parcheggio e qualche centro commerciale. Siamo un paese dove la condizione dei giovani e delle donne è quella più esposta alla crisi, poiché essi sono i soggetti più colpiti dalla precarietà dilagante. Nell’ordine imposto dalle politiche di austerity non c’è spazio per i soggetti sociali del cambiamento. L’Italia vive come in un periodo di glaciazione dei diritti e delle speranze ed il governo stringe una morsa soffocante sul paese. La politica vive il suo momento di massima delegittimazione e il populismo, amplificato dall’algida distanza delle tecnocrazie, è pronto a mostrare il suo volto feroce, alimentandosi di disperazione sociale e sfiducia nelle istituzioni rappresentative………….

Dobbiamo voltare pagina! Dobbiamo mettere a disposizione dei cittadini e delle cittadine del nostro paese uno strumento per cambiare la loro condizione materiale di vita. Possiamo essere parte di questo progetto di trasformazione se sapremo ascoltare e dare voce, riconoscendo il cambiamento che accade sotto i nostri occhi………………

………Vogliamo farlo tenendo fede alle promesse fatte due anni fa, quando decidemmo liberamente di dare vita al nostro partito. In quel congresso abbiamo deciso di dare vita ad una esperienza di sinistra non dogmatica, libertaria ed ecologista, che si proponesse di “riaprire la partita”, di ricostruire la sinistra politica ed il centrosinistra di governo. Oggi è il momento di dare corpo a quei principi. Ci candidiamo al governo del paese per l’alternativa e quindi a partire dalla discontinuità con il governo Monti. La discontinuità si misurerà con i fatti: dalla introduzione della patrimoniale al reddito minimo garantito, dalla difesa dei beni comuni all’attuazione degli esiti  referendari,  dal  cambiamento  profondo  della  riforma  delle  pensioni  e  del  lavoro  (in particolare  ripristinando  ed  allargando  a  tutti  i  lavoratori  l’articolo  18)  a  un  significativo investimento nella formazione, scuola e università e ricerca scientifica, contrastando le politiche recessive di questi ultimi anni sull’intero settore, decisivo invece per la crescita dei singoli e del Paese……..

……L’incontro tra Bersani e Vendola è stato molto positivo: è stato definito il nucleo dell’alleanza; è stata resa esplicita la volontà di allargarla alle forze che si riconoscano nel centrosinistra; è stato chiarito che dopo Monti non ci sarà un governo con le stesse caratteristiche di quello attuale; si è sancita la contendibilità della leadership della coalizione e, quindi, sono state convocate le primarie. Si è definita la road map, ora sta anche a noi metterla in campo……….

……………L’altro tema è quello del rapporto con il Pd. E’ i campo da parte di alcuni la proposta di rompere con il Pd, poiché esso oramai sarebbe incompatibile con ogni aspirazione di cambiamento, e di dare vita ad una coalizione, con Idv, Fds e movimenti sociali. Non siamo d’accordo con questa opzione, poiché riteniamo che essa sia un’operazione di testimonianza.

Provare a costruire un’alleanza che competa realmente per il governo del paese ci pare lo strumento in questo momento più efficace per dare rappresentanza e forza a tante persone e soggetti sociali che non hanno voce né potere. Dobbiamo investire nella democrazia e nella partecipazione: tanto più riusciremo a realizzare una vera e propria “invasione democratica” dei soggetti del cambiamento , a partire dalle donne e dai giovani, italiani e migranti, tanto più potremo cambiare il paese. Per questo ci rivolgiamo all’Idv, poiché la sentiamo come parte importante di tante esperienze che già esistono nel nostro paese e, quindi, una risorsa fondamentale anche per il governo nazionale affinché condivida il percorso di costruzione del centrosinistra, e con lo stesso spirito alle forze della sinistra e dei movimenti politici e sociali…………..

…………….Appoggeremo la candidatura di Nichi Vendola alle primarie di coalizione poiché riteniamo che Vendola sia il miglior candidato alla guida del prossimo governo di centrosinistra. Nichi Vendola è espressione di un fronte più vasto di quello costituito dal nostro partito. Si tratta di mettere a disposizione tutte le nostre intelligenze ed energie per costruire i comitati di sostegno alla candidatura e per attraversare l’Italia, geograficamente e socialmente, con un messaggio di rinnovamento delle politiche e delle pratiche. Per noi il tema del rinnovamento non è solo quello, necessario, delle donne e degli uomini chiamati a compiti di rappresentanza, ma soprattutto delle idee e degli strumenti di partecipazione. Come abbiamo scritto nella carta di intenti, vogliamo una politica senza privilegi, senza sprechi e rigorosamente trasparente. Dobbiamo uscire dalla discussione odierna con l’impegno solidale di sostenere un’impresa comune. La solidarietà di una comunità  politica  si  manifesta  soprattutto quando il  dibattito  è  ricco  ed  articolato,  quando si confrontano anche posizioni diverse.