Anno nuovo vita nuova! Spero che questo detto valga almeno per Sinistra Ecologa Libertà delle Marche.

Abbiamo chiuso l’anno vecchio con la solita prepotenza del comitato provinciale che, nello stilare l’elenco dei candidati alle primarie di SEL per le prossime elezioni politiche, ha escluso dalla lista quanti in questi anni hanno osteggiato questa dirigenza provinciale e regionale, dirigenza espressione di un congresso provinciale che non rispettò le regole e che emarginò da subito chi aveva maggiormente concorso  alla nascita del movimento.

La politica dell’esclusione, adottata qui nel nostro territorio e contraria alla politica dell’inclusione espressa dalla linea nazionale, ha perso nettamente. La politica marchigiana di SEL, ostaggio dell’autoreferenzialità dei “dirigenti”, ci ha portato all’isolamento e fuori dal centrosinistra lanciato e prospettato dallo stesso Nichi Vendola sin dal primo congresso nazionale.

Questo organismo provinciale ormai sfinito sfiancato sfibrato e impoverito da tantissime defezioni, ha approvato la lista costruita in modo tale da non dover infastidire il coordinatore regionale (uomo) e la coordinatrice provinciale (donna) – vista anche la necessità che il voto espresso tenesse conto della diversità di genere.

Considerato che la base elettorale della provincia di Ancona è il doppio di quella delle altre province e che l’ordine dei candidati era dato dal numero assoluto delle preferenze raccolte in ambito regionale (non considerando la percentuale dei voti in base agli elettori) sarebbe stato gioco forza che i candidati di Ancona vincessero facile facile (tant’è che l’annuncio e la distribuzione del materiale elettorale sono iniziati addirittura prima che gli organismi avessero assunto la decisione).

La sconfitta del coordinatore regionale è ancora più sonora visto il distacco di oltre cento preferenze, tanto più che queste arrivano alla compagna di Pesaro che ha una base elettorale metà di quella di Ancona; poi il distacco tra il secondo (coordinatore regionale) e il terzo (coordinatore di Fermo – il più piccolo provinciale delle Marche) è di soli quattro voti su 707.

La paura di concorrere con altri candidati capaci di misurasi veramente con gli elettori era tanta che hanno dovuto escludere cancellare emarginare a priori, svilire di ogni significato l’esercizio democratico delle primarie.

Chi si credeva un grande dirigente politico, tanto potente da poter escludere gli altri con autorità e supponenza, ha di fatto provocato la sconfitta del segretario regionale e reso palese che questa direzione è scollegata dalla base.

Il 30 di dicembre2012, il risultato di queste primarie,  ci ha consegnato una nuova prospettiva e una speranza. Forse ci sarà un  congresso vero o forse l’evidenza dei fatti è tale da far allontanare spontaneamente non solo il coordinatore regionale ma quei tre o quattro personaggi che stanno avvinghiati alle poltrone di questo movimento.

La sconfitta subita alla prima prova vera deve scuotere le coscienze, aprire le porte e le finestre a una stagione nuova di questo grande soggetto politico della sinistra per il quale tanti di noi hanno lavorato.

Anno nuovo vita nuova, altrimenti la seconda sconfitta la potremmo subire alle urne, e a quel punto non ci sarebbe più storia: diversamente sarà evidente la volontà di questa dirigenza di cancellare definitivamente il nostro movimento.