Una giornata straordinaria, grazie di cuore all’ASC (arci servizio civile) nazionale, alle ragazze e ai ragazzi presenti, agli operatori, ai cittadini che ci hanno accolto e hanno testimoniato l’orrore della guerra e i crimini del nazifascimo del 1944 in questi territori, agli Amministratori Locali e all’ANPI di Arezzo

 

     Il mio saluto.

 

L’Italia è in  Guerra.  Tralasciamo di parlare, oggi, ma non perché meno importante del contesto generale, degli inizi del fascismo con l’assassinio ad Argenta nel ferrarese di Don Minzoni del 23 perché non volle sciogliere i suoi scout, l’assassinio di Mateotti del 24, gli arresti dei deputati in carica a iniziare  da Gramsci, che morirà in carcere, ma tralasciamo le legge fascistissime del 26, i tribunali speciali, le commissioni provinciali per il confino, la eliminazione di ogni forma di partecipazione, eliminazione de partiti dei sindacati delle cooperative delle associazioni democratiche, perfino  gli scout furono sciolti, ma cercherò solo di tratteggiare l’aspetto tra il fascismo e la guerra.

Perché sono le guerre il nodo vero del fascismo, che regola l’economia e le stesse famiglie, la rottura tra popolo e fascismo nasce dal rifiuto della guerra, il mito dell’impero, le colonie,  la Libia, la Somalia, l’Eritrea, la Spagna,la Francia la Jugoslavia, Albania,  Grecia, l’Unione Sovietica, anni di guerra,sempre in guerra, e sempre con una economia di guerra. Vogliamo ricordare che per tentare di conquistare la Francia e occupare qualche chilometro di terreno francese hanno mandato a morte miglia di ragazzi con armi scadenti,solo per sedersi al tavolo con i tedeschi e per qualche briciola di elemosina.

nel 1943 è la pace quello che si chiede, in molte parti della nostra Italia da Ancona Milano Torino Genova il nostro popolo non riesce più a trattenere la rabbia  per lo stato di Guerra e si grida Pane, pace e libertà.

Arriverà il 25 luglio, la caduta del fascismo e poi l’otto settembre, il manifesto della neonata Repubblica Sociale che chiama alle armi a fianco dei nazismo, dei tedeschi ormai invasori

Chi non si presenta sarà fucilato, e ancora una volta  sono i giovani  chiamati alle armi che dovrebbero difendere un regime fantoccio dei tedeschi che continua ad essere  autoritario e violento.

Questa terra, come gran parte dell’Italia aveva già pagato il prezzo della guerra, non solo con i morti i feriti, e con tutto ciò che significa un’economia di guerra.

Le guerre significano anche prigionieri degli altri eserciti che si uniscono agli oppositori.  E questi iniziano ad andare nelle montagne e qui si concentrano sui monti di  Civitella, Cornia e San Pancrazio  come  ad Acquasanta Terme Pito, Pozza, , Arcevia  per indicare l’Italia centrale, la linea Gotica, sono tanti i luoghi dove si organizza la Resistenza.

Sono i figli di queste terre o di terre di tutta Italia, che hanno pagato venti anni di militarizzazione della nazione, di inganni  e di vite spezzate in tanti luoghi del mondo, per soddisfare la bramosia di potere del fascismo.  E con loro si ritrovano montenegrini, inglesi, greco-ciprioti , slavi insieme ai militari sbandati, giovani renitenti, antifascisti storici e così nascono le prime bande patriottiche e partigiane con le prime azioni di disturbo e di difesa.

La memoria a ottanta anni dalla liberazione è ancora forte, ma soffre, per una volontà di chi vorrebbe riscriverla,  ad esempio da parte di chi oggi ricopre importanti ruoli istituzionali, che il reparto militare dei tedeschi di via Rosella diventa una banda musicale, insomma dei giocherelloni di passaggio, del fascismo complice non se ne parla, se non addirittura per dire che ci sono state anche cosa buone, dei Confinati politici,privati di anni e anni di libertà si afferma che sono stati mandati i villeggiatura, di Ventotene qualche sindaco ci  scherza “meglio una Ventenne” per capire meglio che cosa sia stato vi darò un dato,  dopo il primo anno di mio padre condannato a cinque anni di confino a Ventotene e dopo aver trascorso un anno nel carcere di Regina Coeli, il certificato medico registrava che  aveva perso nel primo anno  8 denti e poteva alimentarsi solo con il latte.  Che a mia madre gli avevano negato la possibilità di andare a Ventotene ad assistere il marito  e che allora aveva ventitre anni e un figlio di un anno. La repressione fascista è stata feroce, spietata, contro gli oppositori politici.

Guerra e sempre economia  di guerra.

Basta leggere molte lettere dei partigiani condannati a morte, tutti richiamano tre pensieri, pane, pace e libertà.

Ma voglio ringraziare l’arci servizio civile che ci ha dato l’opportunità di essere qui oggi con voi, un movimento questo che della pace ne fa strumento di volontariato.

La Carta etica del servizio civile nazionale recita “…azioni di solidarietà, d’inclusione, di coinvolgimento e partecipazione, che promuovono a vantaggio di tutti il patrimonio culturale e ambientale delle comunità, e realizzano reti di cittadinanza mediante la partecipazione attiva delle persone alla vita della collettività e delle istituzioni …” è stare dalla parte giusta dalla parte della pace e contro le ingiustizie. Grazie.

Claudio Maderloni

16.04.2025